COSA E’ L’ARTRITE

COS’E’ L’ARTRITE. (Le sue forme .. e come trattarla). L’artrite è una malattia auto-immune che si manifesta con infiammazione e dolore alle articolazioni. Si ritiene che l’artrite possa essere legata al sistema immunitario dell’organismo, che è incapace di produrre abbastanza anticorpi per impedire ai virus di entrare nelle articolazioni; oppure gli anticorpi prodotti non sono in grado di vedere la differenza tra i virus e le cellule sane (il sistema immunitario prende le cellule sane per cellule malate) e distruggono tutti e due. L’artrite può anche essere provocata da un’allergia a determinati cibi. Milioni di persone nel mondo soffrono di osteoartrite (artrosi), malattia estremamente dolorosa e debilitante, che nella maggior parte dei casi, peggiora sempre più con il passare del tempo; le articolazioni si irrigidiscono sempre più perdendo la naturale mobilità.

Secondo l’Arthritis Foundation, il termine artrite si riferisce a più di 100 differenti malattie che provocano dolori, gonfiori e limitazioni al movimento delle articolazioni e del tessuto connettivo in tutto il corpo. Generalmente è una malattia cronica, cioè continua per tutta la vita. Il suo processo varia, dipende dal tipo di artrite.

LE FORME PIÙ DIFFUSE SONO:

OSTEOARTRITE (ARTROSI). Anche conosciuta come malattia degenerativa delle articolazioni. E’ provocata dall’usura e dal logoramento dovuto all’invecchiamento che provocano un deterioramento della cartilagine nella parte finale delle ossa. Questo provoca un indebolimento dei muscoli, dei tendini e dei legamenti che sostengono l’articolazione. Il tentativo dell’organismo di stabilizzare la giuntura ha come effetto la formazione di speroni ossei e osteofiti (nuove formazioni ossee). Il processo può essere accelerato da sovrappeso, lesioni articolari, dieta inadeguata e scarso o inadatto esercizio fisico. L’osteoartrite può migliorare con i lipotropi (importanti per il metabolismo dei lipidi) attivi nei fluidi delle membrane cellulari. (Si pensa che uno squilibrio degli acidi grassi omega 3 e omega 6 possa causare artrite e altre malattie degenerative). Le iniezioni di acido ialuronico (un mucopolisaccaride) nelle articolazioni malate lubrificano le parti e alleviano il dolore. Le iniezioni di superossido dismutasi (SOD) danno sollievo alla rigidità, al dolore e al gonfiore delle articolazioni provocato dall’artrite. Il superossido dismutasi appartiene a un gruppo di enzimi che si trovano principalmente nei fluidi all’interno delle cellule, dove svolgono un ruolo protettivo dai danni causati dai radicali liberi. Il dimetilsolfossido (DMSO) è un altro eliminatore di radicali che dà sollievo alla rigidità e al dolore. I suoi effetti sono potenziati se viene assunto insieme ad altre vitamine e minerali come la vitamina A, il complesso B, la vitamina C, E, lo zinco e il selenio. Il DMSO è stato usato localmente per la cura dell’artrite. La timosina, parte di un gruppo di ormoni prodotti dal timo, dà sollievo ai dolori dell’artrite reumatoide. L’adenosina, derivato dell’acido nucleico, può ridurre la rigidità causata dall’artrite.

ARTRITE REUMATOIDE. E’ un’infiammazione cronica che affligge l’intero organismo, incluse le membrane sinoviali che circondano il fluido lubrificante nei giunti (liquido sinoviale).

E’ una malattia autoimmune, una condizione nella quale il sistema immunitario attacca i propri tessuti; coinvolge diverse articolazioni e non provoca solamente gonfiore, rigidità, dolore e parziale dislocazione dei giunti, ma anche anemia, fatica, perdita di peso, febbre e invalidità.

Le causa dell’infiammazione includono la predisposizione genetica, lo stile di vita, l’alimentazione, allergie ad alimenti e microrganismi (virus e batteri). Una delle teorie più recenti presume che un’anormale permeabilità delle pareti intestinali possa permettere a cibi non digeriti completamente di passare direttamente nel flusso sanguigno. Queste particelle più grosse nel sangue causano un disturbo immunitario nel quale il sistema immunitario attacca i tessuti attorno alle articolazioni.

L’artrite reumatoide distrugge la cartilagine e i tessuti dentro e intorno alle articolazioni e spesso perfino la superficie delle ossa. L’organismo sostituisce il tessuto danneggiato con tessuto cicatriziale facendo diventare gli spazi tra le articolazioni stretti o addirittura inesistenti. Questo causa l’irrigidimento e le deformazioni tipiche della malattia.

I sintomi dell’artrite reumatoide sono gonfiore e dolore alle giunture, stanchezza, anemia, perdita di peso e febbre. Questi sintomi spesso scompaiono per riapparire in un secondo tempo. La maggior parte delle persone affette da artrite reumatoide hanno alti livelli di rame e bassi livelli di ferro nel siero anche se le articolazioni e i linfonodi hanno un eccesso di ferro che può essere responsabile dei dolori alle articolazioni.

Gli ultimi studi effettuati suggeriscono che l’eccesso di rame può essere imputato al fatto che l’organismo richiama il minerale nel luogo dell’infiammazione perché possa svolgere il suo lavoro.

FIBROMIALGIA. E’ una condizione di origine sconosciuta, caratterizzata da dolore cronico e generalizzato alle muscolature, dolori articolari, rigidità, astenia, parestesie, insonnia, ansia, cefalea e sindrome dell’intestino irritabile. Colpisce più frequentemente le donne di età variabile fra i 20 e i 50 anni.

GOTTA. E’ un tipo di artrite causata da un aumento dei livelli di acido urico nei liquidi del corpo. L’acido urico favorisce la formazione di cristalli che si depositano nei giunti e in altri tessuti, inclusi i reni, causando notevoli danni che provocano infiammazioni. La gotta è spesso denominata come la "malattia dell’uomo ricco" e storicamente è stata associata all’abbondanza. Questa immagine tradizionale ha delle basi reali in quanto la carne, specialmente quella degli organi, causa l’aumento dell’acido urico e l’assunzione di alcool diminuisce le capacità dei reni di eliminarlo.

Esiste anche una gotta secondaria, che è una forma acquisita, e che può essere dovuta all’assunzione di farmaci, ad esempio certi diuretici.

L’attacco di gotta è dovuto ad una reazione infiammatoria ai depositi di urato; l’accrescimento continuo dei cristalli produce i classici tofi gottosi, responsabili dell’erosione articolare e della inabilità permanente. Nel tratto urinario, a causa dell’acidità delle urine, l’acido urico può precipitare formando calcoli. L’attacco acuto di gotta è una delle forme reumatiche e artritiche più dolorose; spesso si presenta all’improvviso, nelle ore notturne e l’articolazione più colpita è quella dell’ alluce. Altre sedi comuni sono l’arco plantare, la caviglia, il ginocchio, il polso ed il gomito. L’attacco può essere scatenato da microtraumi (per esempio scarpe strette), da un eccesso di cibo o alcool, da un intervento chirurgico, dallo stress o da alcuni medicinali. Durante l’attacco il dolore diventa progressivamente più forte, la cute si presenta tesa, calda, arrossata. A volte si possono anche avere febbre, tachicardia, brividi.

La gotta si presenta in forme diverse:

  • artrite gottosa;
  • formazione di "tofi" (aggregati di urati sotto la pelle) di preferenza nel padiglione dell’orecchio;
  • calcoli renali, composti di cristalli di acido urico;
  • insufficienza renale, in seguito al blocco causato dai calcoli.

Le seguenti condizioni o circostanze possono aumentare le possibilità di sviluppare alti livelli di acido urico che possono portare alla gotta:

  • Fattori legati allo stile di vita. Un consumo eccessivo di alcool, specialmente birra, è il fattore da stile di vita che aumenta maggiormente il rischio di gotta. Alcool eccessivo generalmente indica più di due bevande al giorno per l’uomo ed una per la donna. Anche pesare una decina di chili o più oltre al peso ideale può aumentare il rischio.
  • Malattie e medicine. Alcuni disturbi o terapie possono costituire i fattori di rischio per la gotta. Questi includono alta pressione sanguigna non trattata (ipertensione) e condizioni croniche come il diabete, alti livelli di grassi o colesterolo nel sangue (iperlipidemia) e il restringimento delle arterie (arteriosclerosi). Interventi chirurgici, malattie o danni improvvise o gravi e lo stare a letto per lunghi periodi sono fattori che possono aumentare i livelli di acido urico nel sangue. Lo stesso vale per diuretici a base di tiazide – usati per trattare l’ipertensione – l’aspirina e farmaci anti-rigetto assunti da persone che hanno appena avuto un trapianto. Inoltre trattamenti chemioterapici per il cancro possono causare l’aumento di purina nel sangue.
  • Fattori genetici. Una persona su quattro di quelle che soffrono la gotta hanno una storia familiare di questo disturbo.
  • Età e sesso. La gotta si manifesta più spesso negli uomini rispetto alle donne, principalmente perché le donne tendono ad avere un livello di acido urico inferiore agli uomini. Nelle donne dopo la menopausa tuttavia questo livello si avvicina a quello degli uomini. Gli uomini hanno più possibilità di sviluppare la malattia prima (cioè tra i 30 e i 50 anni), mentre le donne generalmente sviluppano i sintomi dopo i 50.

Alcune persone afflitte da gotta sviluppano una forma cronica di artrite, un più limitato numero di soggetti con la gotta sviluppano anche calcoli renali.

LA DIETA PER LA GOTTA. Vi sono degli alimenti che vanno evitati in modo assoluto, ed altri che vanno limitati il più possibile, pur non avendo una controindicazione assoluta. Naturalmente gli alimenti ricchi di purine sono del tutto controindicati durante gli attacchi acuti, ma devono essere usati con parsimonia anche durante lo stato di benessere, per evitare di innescare gli episodi acuti. ALIMENTI DA EVITARE: Salumi, cervello, fegato, frattaglie. Pesce come sardine, aringhe, acciughe. ALIMENTI DA LIMITARE: Carni in genere (se vengono bollite perdono parte delle purine). Pesce. Legumi quali lenticchie, piselli e fagioli. Ortaggi come carciofi, asparagi, spinaci. Formaggi fermentati, funghi ALIMENTI LIBERI: Uova, latte e derivati. Frutta. Ortaggi come sedano, carote,patate, insalata, pomodori. ALIMENTI CONSIGLIATI: Farinacei . Pane, pasta, minestre farinose, cereali. Alimenti dolci a base di zucchero o marmellate.

DIETA SUGGERITA: Colazione: 1 tazza di latte scremato con poco zucchero; 2-3 fette biscottate integrali o corn flakers. Pranzo: 80 gr. pasta ed 80 gr.di pane; secondo a base di carne, max. 100 gr., o pollo o tacchino, oppure 120 gr. di sogliola; 200 gr. di verdura; frutta (pere o mele) non oltre 150 gr. Cena: 130 gr. di pane; 100 gr. mozzarella magra, o 50 gr. di bresaola; verdura lessa, o pomodori, o insalata mista; frutta come a pranzo.

PERCHE’ LA CARTILAGINE "SI AMMALA". In un giunto sano, la cartilagine svolge due funzioni: agisce come ammortizzatore per ridurre l’impatto sulle ossa, e, nel contempo fornisce una superficie che serve da "frizione" per un movimento dell’articolazione che sia regolare, morbido e indolore. Quando esercitiamo un sovraccarico di peso o stress meccanici sulle articolazioni, la cartilagine spreme il liquido sinoviale, una sostanza oleosa prodotta dalla membrana sinoviale, dentro la capsula sinoviale. Quando la pressione è allentata, la cartilagine assorbe il liquido sinoviale come una spugna. E’ questo flusso e riflusso nutritivo che fa da cuscinetto e lubrifica ogni movimento che facciamo.

Come tutti gli altri tessuti connettivi dell’organismo, anche la cartilagine articolare è un materiale vivo e dinamico. In pratica è costantemente demolita e rimpiazzata. Nelle persone sane c’è un equilibrio fra la distruzione del vecchio tessuto e la sintesi di uno nuovo. Se invece la cartilagine viene distrutta più velocemente rispetto al tempo impiegato dall’ organismo a sostituirla, allora si sviluppa l’osteoartrite.

Per produrre una cartilagine sana il nostro organismo ha bisogno di quattro elementi: acqua (infatti è composta per il 60-80% di acqua), collagene (una proteina forte ed elastica), proteoglicani (molecole grandi ed elastiche) e speciali cellule chiamate condrociti. Le fibre di collagene formano una struttura simile a quella delle travi di acciaio che sostengono un ponte. I proteoglicani si trovano all’interno della struttura del collagene dove attraggono, catturano e trattengono l’acqua. I condrociti producono continuamente nuovo collagene e proteoglicani, inoltre producono anche alcuni enzimi (elastasi e iarulonasi) che aiutano a demolire il vecchio collagene e i proteoglicani ormai danneggiati. Va tutto come una macchina ben oliata fino a quando qualcosa non funziona più. Può capitare che non ci sia più sufficiente produzione di nuova cartilagine o che sia eccessiva quella degli enzimi-distruttori.

QUALI SONO I TRATTAMENTI?

Spesso a chi soffre di questa malattia si somministrano farmaci anti-infiammatori non steroidei per controllare il dolore; arrivando nei casi più gravi a sottoporsi ad intervento chirurgico. Questo approccio provoca seri problemi e complicanze. Farmaci quali il cortisone deprimono il sistema immunitario generando malattie ed infezioni, oltre al creare effetti collaterali che vanno da alterazioni mentali, ulcere, facies lunare (volto a luna piena) e atrofia muscolare.
I farmaci non steroidei d’altra parte causano anch’essi ulcere, problemi renali, enteriti ed in effetti contribuiscono alla distruzione dei giunti impedendo la sintesi della cartilagine.

Le enteriti, che possono colpire circa il 70% delle persone che prendono questi farmaci per almeno due settimane, provocano diarrea e dolori addominali che possono portare a malattie autoimmuni e allergie. Altre terapie sono persino peggiori, l’oro è tossico e il metotraxate è un farmaco tossico utilizzato in chemioterapia. Alcuni trattamenti sono peggiori della malattia stessa.

Alcuni fatti interessanti…

• L’artrite nel mondo occidentale è la prima causa di mobilità limitata.

• Con l’avanzare di alcune forme di artrite, vengono prescritti farmaci sempre più potenti che possono avere seri effetti collaterali.

• Le iniezioni di cortisone usate nel trattamento dell’artrite reumatoide possono provocare deformità dovute alla fragilità ossea.

• Gli attuali tradizionali trattamenti di lungo termine sono tossici e hanno molti effetti secondari, non ultimo quello di impedire la rigenerazione di nuova cartilagine sana.

Nella rivista scientifica "Science News", numero di ottobre 1977, è stato pubblicato un articolo intitolato: "Le eccessive prescrizioni mediche di farmaci antinfiammatori". In esso si dichiarava: "….nel 42% dei casi i farmaci non erano necessari ….gli antinfiammatori non steroidei aumentano il rischio di emorragie intestinali e perforazione del rivestimento dello stomaco. Essi provocano ogni anno negli USA e Canada circa 80.000 ricoveri ospedalieri e circa 8.000 morti. Le persone anziane sono le più esposte al rischio di morte dovuto a questi farmaci."

ALIMENTAZIONE ED ARTRITE. Le sostanze nutritive possono essere d’aiuto. La vitamina C è necessaria per impedire che le pareti dei capillari si rompano causando sanguinamento, gonfiore e dolore. L’acido folico, la vitamina B12 e il ferro (dagli alimenti) possono rivelarsi utili nel trattamento dell’anemia che può accompagnare l’artrite. La frequenza dei disordini al fegato nei pazienti artritici può impedire la trasformazione del carotene in vitamina A. La difficoltà di assimilazione dei carboidrati fa pensare ad una carenza di vitamina B. Il rame è una sostanza antinfiammatoria ed è quindi utile in caso di artrite. I braccialetti di rame fanno passare la sostanza nel corpo attraverso la sudorazione aumentando quindi i livelli di rame nel sangue. Il manganese può riparare la cartilagine consumata. Il selenio è un antiossidante ed esplica un importante ruolo protettivo nei confronti dell’artrite. Anche lo zinco, antinfiammatorio, può dare sollievo ad alcuni sintomi dell’artrite reumatoide. Il calcio, assunto insieme al magnesio, può dare risultati positivi.

La dieta vegetariana dà giovamento ai malati di artrite, mentre la carne ha un tipo di grasso che favorisce l’azione delle sostanze infiammatorie nel corpo. I grassi possono regolare gli eicosanoidi, che controllano l’infiammazione, il dolore e altri sintomi dell’artrite. L’olio di colza è il grasso migliore perché contiene un giusto equilibrio dei due acidi grassi omega. Anche l’olio d’oliva è accettabile. Anche le allergie alimentari possono essere una causa scatenante, soprattutto se non c’è vera artrite, ma solo dolore occasionale alle giunture. Gli alimenti, che causano il problema possono essere: uova, latte, formaggio, burro, caffé, zucchero, mais, grano, avena, segale, soia, malto, pomodoro, peperoni verdi, patate bianche, melanzane, arance, pompelmi, limoni, arachidi, manzo, pancetta/maiale e agnello.

Le sostanze naturali possono essere d’aiuto. Gli oli di pesce e la pappa reale (ricca di acido pantotenico) sono efficaci nel trattamento dell’artrite. L’olio di enotera, ricco di acido gamma-linoleico, ha un’azione antinfiammatoria ed è usato nella cura dell’artrite. Anche l’alfalfa, il prezzemolo, i semi di sedano, lo zenzero (diminuisce l’infiammazione), i peperoncini piccanti e l’aglio sono indicati per l’artrite.

ESERCIZIO FISICO E PORTAMENTO. L’esercizio è importante sia nella prevenzione che nel trattamento dell’artrite, perché le articolazioni quando non vengono usate tendono ad irrigidirsi. E’ essenziale però essere seguiti da un istruttore preparato, perché si possono fare gravi danni eseguendo da soli esercizi che possono apparire semplici. E’ stato scoperto che il nuoto, la ginnastica nell’acqua, lo yoga sono forme di esercizio che si possono eseguire lentamente e con attenzione in modo da non creare ulteriori disturbi. Avere un portamento corretto è molto importante per prevenire la rigidità e le deformazioni. Un portamento scorretto sbilancia la distribuzione del peso corporeo, mettendo maggiore pressione su alcune articolazioni e provocando in questo modo inutili dolori alla persona artritica. Anche l’eccesso di peso e l’obesità hanno un’influenza negativa sulle articolazioni. Quando il peso da sostenere è eccessivo le articolazioni si infiammano.

…ED I RIMEDI NATURALI? Molti sono i rimedi proposti dalla medicina naturale. Il primo passo per un approccio benefico all’artrite è quello di ripristinare il corretto funzionamento del sistema immunitario. Gli antiossidanti proteggono le articolazioni dal deterioramento. Le vitamine C ed E, il betacarotene il tè verde, ma in particolare gli estratti dei semi della vite (proantocianidine) sembrano essere utili a questo scopo.

Da molto tempo si conoscono le proprietà degli acidi grassi essenziali, (omega-3 e omega6) nel trattamento dell’artrite. In teoria però, questi acidi grassi essenziali possono generare problemi perché si ritiene possano favorire la formazione di radicali liberi nell’organismo, con conseguenti pericoli di malattie cardiache e circolatorie. Quindi è consigliato assumere assieme agli acidi grassi anche sostanze antiossidanti.

Oggi le ricerche dimostrano che sia l’osteoartrite primaria che quella secondaria possono essere arrestate nel loro cammino rifornendo l’organismo di quei nutrienti di cui ha bisogno per produrre nuova cartilagine, cioé: glucosamina solfato, condroitina solfato e un’ampia gamma di vitamine, minerali e fitonutrienti.

Le notizie migliori sono la conferma che l’integrazione con questi elementi non solo dà sollievo al dolore e alla rigidità dell’osteoartrite, ma può anche riparare la cartilagine danneggiata.

La ricerca ARCADIA, da sempre basata sull’abbinamento di principi attivi naturali (utili a riportare all’organismo quegli ingredienti naturali necessari e spesso indispensabili a contrastare specifiche patologie) che lavorino in sinergia con validi prodotti cosmetico medicali (che applicati sulla pelle siano a dare una immediata sensazione di benessere e giovamento) ha portato a formulare prodotti specifici e in particolare :

CARATTERISTICHE DI ALCUNI DEI COMPONENTI:

GLUCOSAMINA SOLFATO : La glucosamina è un composto naturale che il nostro organismo ricava dal glucosio e glutammina. La glucosamina è necessaria per la produzione di un’importante famiglia di macromolecole chiamate GAG – glicosaminoglicani (polisaccaridi non ramificati) che sono incorporati nei proteoglicani (proteine che contengono glicosaminoglicani). I proteoglicani si trovano in ogni tessuto di corpo umano, in particolare nella matrice extracellulare e la loro particolarità consiste nella straordinaria capacità di attrarre acqua. Con l’invecchiamento, la quantità di glucosamina prodotta dall’ organismo diminuisce. Il risultato è una deficienza di GAG. Allora la cartilagine e le ossa sfregano uno contro l’altra, danneggiando i giunti e il liquido sinoviale che li lubrifica diventa acquoso e meno consistente. Ricercatori hanno dimostrato che se correggiamo la mancanza di glucosamina, riusciamo a ristabilire la capacità dell’organismo di fornire tutte le sostanze vitali necessarie per ripristinare le articolazioni logorate. Tutte le sperimentazioni effettuate sull’uomo hanno evidenziato un alto grado di riduzione del dolore e incremento della mobilità, in molti casi si è notata la totale scomparsa dei sintomi. Nessun effetto collaterale di rilievo è stato registrato dalla somministrazione di glucosamina solfato per via orale.

CONDROITIN SOLFATO : Come già accennato è il glicosaminoglicano presente in maggior quantità all’interno delle cartilagini. È un polimero di acido glucuronico e N-acetil-galattosamina solfato. Si può trovare in numerosi tessuti, tra cui tendini, ossa, dischi vertebrali, cornea e valvole cardiache. La sua funzione fondamentale nella cartilagine è quella di formare i legami con le fibrille di collagene. E’ componente principale della cartilagine e grazie alla capacità di richiamare acqua aiuta a lubrificare le articolazioni. Molti studi pubblicati recentemente riportano che, in seguito a somministrazione per via orale di questo principio attivo, i pazienti hanno riscontrato una riduzione del dolore (leggera attività antinfiammatoria), parallelamente ad un calo nel consumo di farmaci antinfiammatori o altri antidolorifici.

NOTA IMPORTANTE : Sia la glucosamina che il condroitin solfato, considerati separatamente, non possiedono tutte e tre le caratteristiche peculiari di un condoprotettore; ciò si verifica invece se si sommano i loro effetti. Visto che la glucosamina stimola la produzione di nuova cartilagine e il condroitin solfato ne impedisce la degradazione, l’effetto risultante da una somministrazione combinata per fasi progressive della infermità, sarà il rallentamento del progredire dell’OA (OsteoArtriti).

CARTILAGINE DI SQUALO: Contiene squalamina che ha effetto antibiotico e lenisce le infiammazioni. E’ un antiifiammatorio naturale, coadiuvante la terapia del dolore, alza le difese immunitarie, stimola i processi rigenerativi cellulari accellerando i tempi di cicatrizzazione tissutale, dona elasticita’ ai tessuti della pelle, puo’ essere indicato come coadiuvante alimentare nella terapia di patologie a carico dell’apparato osteoarticolare e neuromuscolare, diminuisce il dolore e l’infiammazione; può essere utile il suo impiego anche nella Artrite reumatoide,.atrosi, osteartrite, psoriasi, per accelerare il recupero muscolare negli sportivi. Ha anche la capacità di combattere con ampio spettro batteri e funghi, utile nella gotta dolorosa, nella sciatica, per i tendini, per le unghie fragili.

BOSWELLIA SERRATA : La potente attività antiinfiammatoria della Boswellia è stata clinicamente dimostrata, in particolare nei REUMATISMI, ARTRITE REUMATOIDE e GOTTOSA. L’azione dell’estratto secco (fitocomplesso) risulta più efficace della somministrazione dei singoli principi attivi. L’effetto di Boswellia è paragonabile a quello dei sali d’oro, di cui non possiede gli effetti collaterali. A differenza degli antiinfiammatori classici (FANS) e dei corticosteroidei, non induce segni di intolleranza gastrica e manifesta anzi un’attività protettiva nei confronti dell’ulcera da alcol e da farmaci gastrolesivi.

MSM (Metil Sulfonil Metano) : Non è un medicinale, intendendo come medicinale un prodotto contenente molecole create in laboratorio. MSN è la forma naturale di zolfo organico, la cui formula chimica è CH3SO2CH3. Si sostiene che il MSM e i composti collegati, DMSO (dimetilsulfossido) e DMS (dimetilsolfuro), forniscano l’85% dello zolfo che si trova in tutti gli organismi viventi.

Dopo il calcio e il fosforo, lo zolfo è, in ordine di quantità, il terzo minerale presente nel corpo umano. In un individuo adulto sono presenti approssimativamente 140 grammi di zolfo, utilizzati, quasi per metà, dai tessuti muscolari, dalla pelle e dalle ossa.

Il sistema circolatorio di un uomo adulto presenta naturalmente livelli di MSM pari a circa 0,2 mg/kg. Adulti normali espellono da 4 a 11 mg di MSM al giorno attraverso le urine. È quindi di fondamentale importanza per tutte le funzioni delle nostre cellule. Se siamo carenti di zolfo organico, il nostro organismo non riesce a produrlo da solo per ricostruire delle cellule sane e flessibili. Uno dei suoi compiti è quello di fare in modo che le cellule siano più "permeabili". Questa caratteristica di aumentare la permeabilità delle cellule può spiegare le capacità dell’ MSM di lenire il dolore che spesso è causato da un accumulo di sostanze tossiche nelle articolazioni, nei muscoli e nei liquidi. In biologia il MSM è classificato come una delle sostanze meno tossiche, ha un grado di tossicità simile a quello dell’acqua. Il comune sale da tavola è molto più tossico.

Il Dottor Stanley W. Jacob, primario presso la DMSO Pain Clinic di Portland, Oregon, e docente presso la Oregon Health Sciences University, per almeno 20 anni ha studiato e raccomandato il MSN ai suoi pazienti; i risultati del suo studio li ha poi pubblicati a Marzo del 1999 nel suo libro “The Miracle of MSM – The Natural Solution for Pain” (Il miracolo del MSM – La soluzione naturale per il dolore); questo libro fu scritto assieme al Prof. Ronald M. Lawrence, Fondatore della International Association for the Study of Pain (Associazione Internazionale per la Ricerca sul Dolore) e dell’American Association for the Study of Headaches (Associazione Americana per lo Studio delle Cefalee). Nel libro si parla del MSM e comincia così: “ .. un’efficace soluzione per … artrite generativa, mal di schiena cronico, dolori muscolari, fibromialgia, tendinite e borsiti, sindrome del tunnel carpale, dolore post-trauma, infiammazioni ed allergie”. Esperimenti eseguiti con traccianti radioattivi (35S), hanno dimostrato che, dopo essere stato ingerito, il MSM rilascia lo zolfo che contiene, per formare non solo collageno e cheratina, elementi fondamentali per la costituzione delle unghie e dei capelli, ma anche aminoacidi essenziali: la metionina e la cisteina, e sieroproteine.

Alcune tipologie di dolore trattate con l’utilizzo di MSM :

• Lesioni riportate in seguito ad incidenti, ustioni, ecc.

• Osteoartrite e artrite reumatoide

• Fibromialgia

• Lombalgie

• Cefalea, emicrania

• Dolori muscolari

• Borsite

• Gomito del tennista e altri traumi legati alle attività sportive

• Sindrome del tunnel carpale

• Sclerosi

• Traumatismo cervicale di contraccolpo o "colpo di frusta"

• Lesioni da sforzo ripetitivo o RSI (Repetitive Strain Injury)

• Cicatrici riportate in seguito a ustioni, operazioni, incidenti, ecc.

L’impatto dell’MSM sul dolore viene attualmente spiegato tramite i seguenti meccanismi:

• E’ un analgesico naturale: blocca il trasferimento degli impulsi dolorifici attraverso le fibre nervose (fibre C).

• Blocca le infiammazioni e i processi infiammatori, intensifica l’attività del cortisolo, un ormone antinfiammatorio naturale prodotto dall’organismo.

• Migliora la permeabilità delle membrane cellulari. Ciò comporta un migliore apporto di nutrienti e vitamine, e aumenta l’efficienza dei processi di eliminazione dei rifiuti e dei fluidi in eccesso dalle cellule.

• Dilata i vasi sanguigni, migliorando la circolazione. Anche questo contribuisce alla eliminazione dei rifiuti dal nostro corpo, accelerando i processi di guarigione.

• E’ un efficace miorilassante, beneficio importante ma spesso sottovalutato; diverse forme di dolore cronico, infatti, sono aggravate proprio dalla costante tensione dei muscoli.

• E’ un coadiuvante nei meccanismi naturali di difesa del nostro organismo, esplicando azioni di regolazione nel metabolismo della prostaglandina e nella formazione di anticorpi e immunocomplessi.

Il MSM rallenta e ripristina la formazione dei legami crociati nel collageno, un processo naturale nei fenomeni di cicatrizzazione che provoca la formazione di tessuti duri, spesso fonte di dolore. Tale dolore può essere cronico, soprattutto in caso di cicatrici da ustioni che interessano vaste zone del corpo. L’MSM consente la guarigione dei tessuti cicatrizzati, rendendo la pelle più morbida. Si conoscono casi sensazionali di persone che, grazie all’utilizzo di un unguento a base di MSM, hanno quasi visto sparire delle cicatrici riportate in seguito a ustioni, con contemporanea eliminazione del dolore da esse provocato. L’MSM è considerato un elemento sinergico per la maggior parte delle vitamine e per altri nutrienti quali: la vitamina C, il coenzima Q10, tutte le vitamine del complesso B, la vitamina A, D ed E, gli aminoacidi, il selenio, il calcio, il magnesio e molti altri.

Il MSM migliora l’apporto di tali nutrienti alle cellule, allungandone la vita. Il nostro organismo, così, può utilizzare meglio questi elementi e beneficiare di una maggiore efficacia degli integratori alimentari, di cui, inoltre, si riduce il nostro fabbisogno. Il MSM allevia i sintomi di un gran numero di allergie, comprese quelle alimentari, quelle da contatto, da inalazione, ecc. La principale proprietà antiallergica dell’MSM è probabilmente dovuta alla sua abilità di legarsi alla mucosa e di costituire una interfaccia naturale di protezione fra l’ospite e gli allergeni. Inoltre, l’MSM attenua le allergie disintossicando l’organismo, eliminando i radicali liberi e migliorando la permeabilità delle cellule. E’ stata stabilita una correlazione diretta fra la concentrazione dell’MSM assunto e la resistenza agli allergeni. Diversi autori hanno fatto notare che il MSM, come inibitore della istamina, funziona almeno quanto gli antistaminici tradizionali, senza negativi effetti collaterali.

Calcio 250 + Vit. D

Codice Federfarma 910893268

Confezione da 100 cps da 530mg cad.

Posologia consigliata: 2 cps al dì

Prezzo di vendita: Euro 17.00

Componenti: Guscio di Ostrica Polvere al 38% Calcio, Calcio Fosfato, Vitamina D 3, Aroma: Menta.

Il Calcio è un importante costituente dei denti e della ossa (come idrossofosfato di calcio), e si trova in molti fluidi corporei. E’ in assoluto il minerale presente in quantità maggiore nel nostro organismo. Svolge una fondamentale azione modellante nei confronti del tessuto osseo: nel sistema scheletrico si trova infatti quasi il 99% del calcio presente nell’organismo, sotto forma di fosfato (85%), carbonato (12%) e fluoruro. Lo scheletro umano alla nascita contiene circa 25 g di calcio, mentre nell’età adulta ne contiene circa 1000 gr.

L’osso è un tessuto vivo con una crescita e ricambio costanti. Il collagene è la componente morbida della struttura ossea ed il fosfato di calcio ne è la componente minerale che dà forza e durezza all’osso. La combinazione di queste due componenti fornisce durezza ma anche flessibilità all’osso per resistere allo stress. Normalmente l’osso ha un proprio turnover con un costante riassorbimento di osso vecchio combinato alla formazione di osso nuovo.

L’osteoporosi è caratterizzata dalla riduzione della massa ossea accompagnata dal deterioramento a carico della microarchitettura dell’osso. Il riassorbimento dell’osso è particolarmente evidente nelle donne subito dopo la menopausa ma l’osteoporosi si sviluppa con maggiore probabilità quando il picco di massa ossea, raggiunto entro i primi 20-25 anni di vita, non è ottimale.

Nell’OSTEOPOROSI DI TIPO 1 o post-menopausale, il turnover osseo con prevalenza della componente riassorbitiva è accelerato nei 5 anni dopo la menopausa ed è quindi in stretto rapporto con la riduzione dei livelli circolanti di estrogeni. Esso si associa ad un incremento dei livelli di calcio e di fosfato inorganico nel siero e nelle urine. Questi aumenti derivanti dall’ipoestrogenismo, riducono inizialmente il paratormone plasmatico, ma non la vitamina D3 circolante. Pertanto, la iniziale riduzione di massa ossea derivante dai bassi livelli di estradiolo non è causata da aumentati livelli di questi due ormoni regolatori del metabolismo calcico, ma probabilmente dalla alterazione di fattori locali ossei, quali citochine (IL-1 e 6) e fattori di crescita (TNF, GMCSF). La perdita di massa ossea in corso di osteoporosi è in genere maggiore a livello dell’osso trabecolare rispetto a quello corticale . La massa ossea in un determinato momento è il risultato del picco di massa ossea raggiunto meno la perdita ossea verificatasi.

L’OSTEOPOROSI DI TIPO 2 o senile ovvero conseguente alla perdita di massa ossea legata all’età sarebbe spiegata dal fatto che a partire dalla terza decade di vita si verifica una diminuzione del numero dei recettori intestinali per la vitamina D attivata, con una riduzione dell’assorbimento intestinale di calcio. Questo porta all’instaurarsi di un iperparatiroidismo secondario, con successivo aumento nella produzione di vitamina D attivata e normalizzazione dell’assorbimento intestinale di calcio, a fronte però di un aumento del turnover osseo. A causa della riduzione dell’attività osteoblastica legata all’età, questo porta inevitabilmente ad uno squilibrio a favore dei processi di riassorbimento. L’iperparatiroidismo secondario interessa principalmente l’osso corticale, e si associa all’aumento delle fratture femorali. Nel soggetto anziano, inoltre, si evidenzia anche una riduzione dell’enzima 25-OH-l alfa idrossilasi, che contribuisce ad una riduzione nell’assorbimento intestinale di calcio.

Per concludere possiamo affermare che il Calcio ha le seguenti proprietà:

1) AZIONE PLASTICA ESSENZIALE PER LA FORMAZIONE DELLE OSSA E DEI DENTI.

2) PARTECIPA ALLA FUNZIONI METABOLICHE NECESSARIE PER LA REGOLAZIONE DELL’ATTIVITA’ MUSCOLARE E NERVOSA, PROMUVE UNA CRESCITA E UNO SVILUPPO REGOLARI: il calcio coopera nell’utilizzazione della vitamina B12 e partecipa ad innumerevoli reazioni biologiche necessarie per un corretto funzionamento del sistema cardiovascolare, nervoso e muscolare, oltre che scheletrico, è pertanto essenziale per una regolare crescita dell’organismo.

3) SVOLGE UN RUOLO IMPORTANTE NEL REGOLARE LE FUNZIONI CARDIACHE, RENALI, NELLA COAGULAZIONE E NELL’INTEGRITA’ DEI VASI VENOARTERIOSI: la quantità di calcio presente nel torrente circolatorio, seppur piccola rispetto al calcio presente nel tessuto osseo, svolge un ruolo importantissimo per mantenere un corretto funzionamento del sistema cardiovascolare. Il calcio è ad esempio necessario per una corretta coagulazione, coopera inoltre nell’utilizzazione della Vitamina B12, vitamina antianemica, costituente peraltro del coenzima B12 (cobamamide), essenziale per la crescita e la replicazione cellulare. Una carenza di calcio può instaurarsi, oltre che per un basso apporto con la dieta (come nel caso degli intolleranti ai latticini), anche in caso di carenza di ac. cloridrico gastrico. L’assorbimento intestinale del calcio varia notevolmente da un individuo all’altro: una dieta a basso contenuto di proteine diminuisce l’assorbimento del calcio, un aumento della flora batterica intestinale (lactobacilli) invece lo aumenta. La presenza di Vitamina D3 promuove attivamente l’assorbimento del calcio ed è pertanto essenziale fornirla unitamente agli integratori di calcio.

Possiamo quindi asserire con estrema tranquillità che il nostro CALCIO 250 + Vit. D è validissimo in un uso appropriato in una dieta alimentare; inoltre il supporto di Vitamina D favorisce l’assorbimento del CALCIO a livello intestinale.

ANTIDOL GEL (NUOVO)

CODICE FEDERFARMA 910893104

Confezione in tubo 100 ml

Prezzo di Vendita: Euro 23.00

INDICAZIONI ED USO: Coadiuvante nei trattamenti post traumatici, artrosi ed infiammazioni reumatiche. Per la sua formulazione in emulsione gel a rapido assorbimento dona un’immediata sensazione di sollievo nella zona di applicazione, senza ungere né macchiare. Applicare sulle parti da trattare e fare assorbire con un leggero massaggio.

INGREDIENTS (INCI name): Aqua, Propylene glycol, Isononyl isononanoate, Sodium polyacrylate, Arnica montana flower extract, Menthol, Harpagophytum procumbens root extract, Aesculus hippocastanum seed extract, Betula alba leaf extract, Equisetum arvense extract, Menthyl lactate, Boswellia serrata extract, PPG-25-laureth-25, Tocopheryl acetate, PEG-40 hydrogenated castor oil, Tetrasodium glutamate diacetate, Sodium hydroxide,Benzyl alcohol, Dehydroacetic acid.

AVVERTENZE: Uso esterno.Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini di età inferiore ai tre anni al fine di evitarne l’ingestione accidentale.Non applicare su cute lesa. Non ingerire. Non utilizzare in caso di ipersensibilità verso uno o più ingredienti contenuti. In caso di contatto con gli occhi sciacquare abbondantemente con acqua. Non utilizzare in caso di confezione non integra.

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